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L'incredibile scoperta di una 007 letteraria: il filo che lega Hollywood a Torino

Nella rubrica Un libro in due minuti  Lucia Esposito parla di un saggio che nasce da un’intuizione al cinema. Davanti al film Il curioso caso di Benjamin Button, interpretato da Brad Pitt e Cate Blanchett, uscito nelle sale cinematografiche nel 2008 e vincitore di tre premi Oscar, la storica Patrizia Deabate ha un’idea. Una folgorazione. La strana storia di una vita al contrario, con un protagonista che nasceva vecchio per poi ringiovanire, tratta da un racconto di Francis Scott Fitzgerald, le ricordava un breve romanzo sulla vita al contrario pubblicato in Italia da un poeta torinese trasferitosi a Roma, dove nel 1914 si era spento precocemente per la tisi: Giulio Gianelli (1879-1914). La Deabate si trasforma in una sorta di detective letteraria, scandaglia le opere di Fitzgerald e scopre che sì, la sua intuizione non era sbagliata. Anzi. Trova anche tracce di un altro filo che unisce lo scrittore statunitense a Torino: Nino Oxilia. Dopo anni di studio la Deabate scrive il suo saggio (già premiato) Il misterioso caso del “Benjamin Button” da Torino a Hollywood (editore Centro Studi Piemontese , 350 pp, 23 euro) e suscita l’ammirazione e il consenso di critici e lettori. Un saggio molto colto per chi ama Fitzgerlad ed esplorare sentieri sconosciuti della letteratura.

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