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La lezione di Pasquarosa, una donna moderna degli anni Venti

Nicoletta Orlandi Posti in questa nuova puntata di ART’è racconta la storia di Pasquarosa Marcelli Bertoletti, nata ad Anticoli Corrado nel  1896  e scomparsa nel 1973, ha lasciato una traccia indelebile nell’arte italiana non solo per le sue tele vibranti di colore. Pasquarosa fu un fenomeno, come la definì nel 1918 Cipriano Efisio Oppo: figlia di modesti contadini, a 16 anni lasciò il paese natio, per trasferirsi a Roma e lavorare come modella. Ma la vita aveva in serbo altri progetti per lei. Nel 1915, a soli 19 anni, fu ammessa ad esporre alla Secessione romana e riscosse un immediato successo, tanto che la regina Margherita acquistò un suo dipinto. Nel 1929, cosa assolutamente inconsueta per un’artista donna dell’epoca,  tenne la prima mostra personale all'Arlington Gallery di Londra. La sua arte e la sua vita dimostrano il coraggio, l’autonomia espressiva e la libertà senza proclami di una donna che ebbe la forza di scardinare i pregiudizi del tempo mettendosi in gioco con audacia e intelligenza e anticipando quei movimenti di rivendicazione dei diritti economici, civili e politici delle donne già a fine Ottocento. È per questo che la Fondazione Nicola del Roscio ha voluto raccontare la storia di Pasquarosa attraverso un progetto espositivo curato da Pier Paolo Pancotto che ha immaginato un dialogo virtuale tra lei, l’artista contemporanea Marinella Senatore e il collettivo artistico Claire Fontaine, dove si affrontano temi come religione, politica, violenza e differenze di genere. Tematiche con cui Pasquarosa si è confrontata nel suo quotidiano apparentemente ordinario, ma con cui in realtà rompeva ogni schema dell’epoca.

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