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Il Consiglio di Stato dice stop a tweet e post dei magistrati: il vedemecum

Cinguettii in libertà vigilata, si potrebbe dire. Arrivano, infatti, le prime regole social per i magistrati: il Consiglio di Stato, organo di autogoverno della giustizia amministrativa, ha emesso una delibera sull’uso dei social media da parte dei suoi giudici. Il vademecum contiene raccomandazioni per la salvaguardia dell’immagine e del decoro della categoria e impone una disciplina nell’uso di tali strumenti: linguaggio prudente e nessun contatto con le parti processuali. La delibera, appunto, riguarda solo il settore della giustizia amministrativa e, per ora, le altre toghe possono perciò continuare a twittare e postare come se niente fosse. Ma visti i precedenti c’è da sperare che il processo, è il caso di dirlo, sia appena iniziato.

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