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Il furto della Gioconda e il mistero sul quadro appeso al Louvre

Martedì scorso la Rai ha mandato in onda la prima puntata della tanto attesa fiction su Leonardo, un evento seguito da moltissimi telespettatori, amanti o meno del genio del Rinascimento. Quale migliore occasione, dunque, per rispolverare la vicenda di quello che è a tutti gli effetti uno dei furti più clamorosi e famosi della storia dell’arte? Un furto che non ha a che fare con il denaro o le brame di qualche collezionista. Fu un furto “politico”, “patriottico”.  Il quadro rubato è la Gioconda.  Realizzata in Toscana da Leonardo nel 1503, ritrae Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo. Il dipinto è conservato al Louvre di Parigi. Ed è proprio in questo museo che il 21 agosto 1911 il giovane imbianchino lombardo Vincenzo Peruggia prende il quadro dalla teca, lo nasconde dentro il cappotto e si allontana dall’ingresso senza farsi notare. Dopo più di 2 anni Peruggia uscì allo scoperto promettendo la restituzione di Monna Lisa  in cambio di mezzo milione di lire e la restituzione all'Italia del capolavoro rinascimentale. Venne arrestato e alla fine del processo a Firenze, in cui giustificò il gesto “per amor di patria”, fu condannato a un anno e 15 giorni di carcere, che poi furono poi scontati a sette mesi e quattro giorni, alle Murate di Firenze.  Storia conclusa? Assolutamente no. Sofia Lipoli, in questa nuova punta di Lost Art racconta che il mistero del furto della Gioconda non è ancora risolto.

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