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Papa Francesco in Iraq: un viaggio per ricominciare a vivere. E sugli sbarchi? Esiste il "diritto a non migrare"

Anche il Papa si è convertito. Francesco ha scelto l’Iraq per il suo primo viaggio post lockdown. E proprio sulle odiate misure di chiusura – sulle quali aveva sposato la linea dura, affermando di essere «addolorato» nel vedere chi, pur di sfuggire alle restrizioni anti Covid, preferiva andare in vacanza – si è registrato il primo cambio di passo, visto che Bergoglio ha paragonato la missione in Iraq nientemeno che all’uscita da una prigione. Il viaggio in Iraq come un’ora d’aria, occasione per «rivivere». E poi i migranti. Il Papa ha riconosciuto che esiste anche il «diritto a non migrare». Insomma, a vivere serenamente in casa propria invece di spostarsi con lunghe traversate. Chiusura sullo Stato islamico, l’Isis in ripresa. «Chi vende le armi a questi distruttori?», si è chiesto il Pontefice. Infatti, non si può mai uccidere in nome della fede.

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