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M5s, un'altra brutta botta: indagato il papà del reddito di cittadinanza

Il sussidio grillino non è riuscito ad abolire la povertà degli italiani, ma di sicuro ha evitato quella di Mimmo Parisi. 71mila euro per viaggi Italia-Usa in business class; 55mila per noleggio auto con autista; 32mila per un appartamento ai Parioli; 3mila per i pasti. E' questo il conto che il prof del Mississippi chiamato da Luigi Di Maio per dare vita alla riforma più amata dai Cinquestelle ha presentato al cda dell'Anpal, l'agenzia di cui è presidente. Circa 160mila euro che si sommano ai 160mila presi di stipendio.

Uno scandalo? Macché. "Mi avevano promesso un compenso di 240mila euro, mia moglie vive in America non posso mica divorziare e poi ho il maldischiena, devo viaggiare comodo", si è giustificato Parisi, che ha pure mantenuto l'incarico universitario negli States. Gli altri due esponenti del consiglio, però, si sono rifiutati di firmare il bilancio. E ora la pratica è finita sul tavolo della Corte dei Conti del Lazio. Una grana che si aggiunge al sostanziale fallimento della sua riforma e che potrebbe costargli il posto. Uno dei pochi trovati grazie al reddito di cittadinanza.
 

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