Il Museo del Novecento tira fuori le opere dai depositi, ma non le può mostrare
Al Museo del Novecento e a Palazzo Reale è tutto pronto, ma le mostre che avrebbero dovuto segnare il ritorno del pubblico nei musei dopo mesi di lockdown sono rimaste chiuse. La Lombardia, infatti, da lunedì è di nuovo zona arancione, con il risultato che tutti i luoghi di cultura sono di nuovo inaccessibili. Ancora una volta si è scambiata la cultura per svago nonostante la nostra Costituzione sancisca che il diritto alla cultura è un diritto inalienabile. Un bene primario di un Paese che in questo momento ha anche bisogno di risanare la sua “salute collettiva” attraverso le attività di teatri, cinema e musei. Andare a vedere performance di artisti, esibizioni di musicisti, visitare mostre fa bene al corpo e allo spirito. Eppure, nonostante i dati concreti e misurabili di questa sicurezza sanitaria, Museo del Novecento, Palazzo Reale, Pac non potranno spalancare le loro porte per farci godere delle loro nuove mostre che sono pronte, allestite. Mostre dietro le quali c'è un grandissimo lavoro di studio, di ricerca e progettazione, di scambi con altre istituzioni internazionali e che meritano di essere almeno raccontate. É per questo che Nicoletta Orlandi Posti ha deciso di dedicare alcune puntate di ART'è a loro.
Iniziamo dal Museo del Novecento dove la direttrice Anna Maria Montaldo spiega il nuovo allestimento con capolavori mai esposti e opere tirate fuori dai depositi che dialogano tra loro in una narrazione inedita dell'arte tra gli anni '20 e '50 del Novecento.