Giancarlo Giorgetti sfida Mario Draghi: basta buttare soldi in Alitalia
Dodici miliardi e mezzo di euro: è questa la cifra monstre che abbiamo buttato in Alitalia nell’ultimo mezzo secolo. Ogni nuovo governo una nuova ricetta salvifica che non faceva che allargare la voragine nel conti dell’ex compagnia di bandiera. E’ ora di dire basta. Parte con queste premesse il tavolo chiesto urgentemente dal nuovo ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti sulla crisi del gruppo. Come? Probabilmente per la prima volta Mario Draghi sarà chiamato a mettere in pratica le sue parole. Salviamo i lavoratori e non le aziende decotte. Ha detto. Distinguiamo il debito buono da quello cattivo. Ha spiegato al mondo intero in uno dei suoi discorsi più celebrati. Tradotto: va bene pagare gli stipendi ai lavoratori, soldi peraltro già stanziati nell’ultimo decreto ristori, ma stop ai prestiti che mai saranno restituiti e anche alla svendita a compagnie straniere. La soluzione? Si parla della cessione del solo ramo aviazione (50 aerei e 5 mila dipendenti) a una società controllata dal Tesoro, separando il suo destino dalle attività di terra e di manutenzione. Non è il primo che ci prova, ma è anche vero che nessuno dei suoi predecessori si chiamava Supermario.