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M5s, i conti non tornano: perde parlamentari e pure un sacco di soldi
Alla fine il conto della fiducia a Mario Draghi, per il Movimento 5 Stelle, potrebbe rivelarsi particolarmente salato. Sia in termini di rappresentanza parlamentare, perché fra dissidenti e scissionisti potrebbero essere una sessantina i deputati messi alla porta da Beppe Grillo, sia in termini economici. Fra mancate restituzioni, i famosi scontrini, che valgono circa 210mila euro, e i 4 milioni in meno all’anno per i gruppi di Camera e Senato, i pentastellati rischiano il tracollo economico. Eppure i vertici del Movimento formalmente ostentano sicurezza, convinti della bontà delle scelte fatte. Però con il 31% in meno di parlamentari, tanto pesano le uscite dopo la fiducia a Draghi, il Movimento avrà un ruolo minore nella nomina di vice ministri e sottosegretari. Il manuale Cencelli si fa con i numeri dei presenti non dei dissidenti.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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