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Coronavirus, in Italia sorridono solo gli imprenditori stranieri
Nonostante le restrizioni Covid, i ristori a singhiozzo e i ritardi nella Cassa Integrazione che da un anno frenano l’economia c’è chi, in questo scenario, si muove controcorrente: sono gli imprenditori di origine straniera la cui crescita sembra proprio non fermarsi. Lo dice lo studio della Fondazione Leone Moressa che ha analizzato la presenza di imprenditori nati all’estero e le loro dinamiche nell’ultimo anno e nell’ultimo decennio. Il dato più eclatante? Nonostante la pandemia, nel 2020 il loro numero è cresciuto del 2,3%, mentre quello dei nati in Italia è rimasto invariato. Gli stranieri sono ormai un piccolo esercito di 740mila unità e rappresentano il 9,8% del totale dell’imprenditoria italiana. Ancor più evidente la differenza tra stranieri e italiani calcolata sul decennio: coi primi che salgono del 29,3% e gli italiani che calano dell’8,6%. La Cina si conferma il primo Paese con quasi 76mila imprenditori, seguita da Romania e Marocco. Il settore più scelto? Il commercio su cui punta un terzo degli stranieri.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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