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Bambinello dell'Aracoeli, se le labbra diventano rosse guarisce i malati, poi lo strano furto

La notte del 2 febbraio 1994 è stato rubato a Roma uno dei simboli cristiani più amati e venerati. Si tratta del Bambinello dell’Aracoeli, una scultura intagliata in un ulivo dell’orto del Getsemani ricoperta di oro, smeraldi e zaffiri: tutti ex voto di chi ha ricevuto la grazia. Alla sacra immagine vengono attribuiti numerosi poteri, tra cui quello di guarire malattie gravi e perfino di resuscitare i morti. Secondo la tradizione, le labbra del Santo Bambino diventano rosse quando sta per concedere una grazia e bianche quando il caso che a lui si presenta è senza speranza. Il furto venne denunciato da uno dei 14 frati del convento che per la fretta si era dimenticato di riporre la reliquia all’interno della cassaforte. Ad oggi sono numerose le tesi che cercano di spiegare lo strano furto ma i romani sono ormai rassegnati a venerare una copia esposta su uno degli altari della basilica di Santa Maria in Aracoeli.

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