
Ramelli, il ricordo di Valditara: "Giorno simbolico per il rispetto delle idee"
Quello di Sergio Ramelli è "un omicidio che matura purtroppo all'interno del mondo scolastico, dove lui subì minacce, violenze, fu picchiato, e fu costretto ad abbandonare la scuola. Pensate la gravità di questo fatto". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, a margine della sua visita all'Istituto superiore Ettore Molinari di Milano, dove si è svolta una cerimonia in memoria di Sergio Ramelli, nel 50esimo anniversario dell'aggressione che ne causò la morte. Il diciannovenne, iscritto al Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Msi, venne aggredito nei pressi della sua abitazione il 13 marzo del 1975. "Io ho voluto al ministero affiggere una targa in memoria di tutti quei ragazzi, quegli studenti, quel personale scolastico e quei docenti che all'indomani delle leggi razziali furono costretti ad abbandonare la scuola - ha detto il ministro -. Costringere qualcuno a farlo è un atto di gravità inaudita. Proprio perché noi vogliamo mettere al centro la persona, crediamo fermamente nei valori della nostra Costituzione repubblicana che mette lo Stato al servizio della persona, che non mette la persona al servizio delle ideologie, del partito, o di qualsiasi altro fanatismo. Ho voluto che questa giornata fosse trasformata in una giornata simbolica come si debba rispettare chiunque abbia delle idee, anche diverse. Credo che nel dialogo, nella condivisione dei valori costituzionali, noi possiamo interagire insieme". L'esponente del governo è stato contestato da un gruppo di studenti del Molinari durante la sua visita all'istituto, al grido: "Valditara, la nostra scuola non è il tuo palco".
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