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Reggio Emilia, estorsione, usura e favoreggiamento: clamoroso, chi finisce in manette

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Dall’alba di questa mattina, circa 60 finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, di altri Reparti specialistici del Corpo, nonché del Servizio Centrale sulla Criminalità Organizzata (SCICO) nell’ambito di un’articolata attività investigativa condotta dai militari del Gruppo Guardia di Finanza di Reggio Emilia, denominata “Ottovolante”, sotto il coordinamento della locale Procura, stanno dando esecuzione all’ordinanza del gip di Reggio Emilia ed, in particolare, ad una custodia cautelare in carcere nei confronti di un noto imprenditore reggiano, una misura degli arresti domiciliari e un divieto di dimora in tutti i comuni della regione Emilia Romagna, nei confronti di 5 indagati, a vario titolo, per estorsione, usura e favoreggiamento reale. Uno degli indagati, imprenditore reggiano, era già stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere lo scorso 16 agosto 2024, per pregresse vicende della stessa natura, a danno di un imprenditore di origine campana, in evidenti difficoltà economiche e vittima, tra l’altro, di minacce e violenze. In concomitanza vennero arrestati anche due soggetti di origine calabrese, al vertice del gruppo criminale interessato dalla precedente operazione “Minefield” del febbraio 2024. Le Fiamme Gialle stanno procedendo con l’esecuzione di perquisizioni personali, locali e sequestri.

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