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Incontro Orban-Meloni, pagliacciata di +Europa fuori da Palazzo Chigi: volano insulti
Un'ora e mezza: tanto è durato il faccia a faccia tra Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e l'omologo ungherese Viktor Orban. E intanto, davanti alla sede del governo, è andata in scena la solita "piazzata" di Riccardo Magi e di +Europa, ormai più a loro agio nelle sceneggiate in pubblico e nei blitz a effetto in favor di telecamera che nelle sedi istituzionali.
"Per Noi di +Europa era assolutamente necessario manifestare di fronte a Palazzo Chigi nel giorno dell'incontro fra la presidente Meloni e Viktor Orban. Noi avevamo chiesto con Emma Bonino di far slittare la presidenza di turno del Consiglio Ue per il capo del governo ungherese Orban. Era possibile e sarebbe stato opportuno politicamente. Tutto quello che è accaduto successivamente ha dimostrato che avevamo ragione", ha affermato Magi, segretario di +Europa, tenendo in mano un cartello sul quale si leggeva: 'No ai servi di Putin in Europa'.
"Orban - ha proseguito - ha usato in modo abusivo e anti-europeo, contro gli interessi dell'Europa, il suo ruolo. Ci teniamo che ci sia in piazza una voce forte, autenticamente europeista, perché crediamo che il ruolo che sta avendo Orban, e come lui altri, danneggi gli interessi dell'Europa, e la possibilità che l'Ue faccia il salto di qualità nell'integrazione politica che oggi è diventato quanto mai urgente. Lo è di fronte alle sfide della sicurezza europea e alla pressione dell'imperialismo putiniano, rispetto al quale Orban e' stato sempre abbastanza servile e lo è ancora di più di fronte all'incertezza sul ruolo che avrà la nuova presidenza Trump rispetto agli interessi europei e alla sicurezza dell'Ue".
"Noi - ha aggiunto Benedetto Della Vedova - diciamo 'no' al modello Ungheria, indicato ripetutamente come modello da Salvini e Meloni. E' un modello liberticida, contro la libertà di stampa e le libertà individuali e i diritti civili. Un modello di chi vuole disgregare e distruggere l'Ue nel momento in cui ne abbiamo invece più bisogno. Spero che Meloni spieghi a Orban che l'interlocutore di Trump sarà l'Ue e non i singoli Stati. Noi vogliamo andare nella direzione di un'Europa federalista e non nazionalista. Sta a Meloni capire da che parte stare, oggi è in mezzo al guado".
Per completare l'opera, durante il sit-in altri esponenti di +Europa hanno esposto cartelli sui quali si leggeva: "Orban you are not welcome" e "Il modello Ungheria che la democrazia si porta via".
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