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Santo Romano, il racconto dell'amico: "Dovevamo fare come tutte le sere, ma non è andata così"

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"Dovevamo andare ai baretti, come tutte le altre sere, siamo scesi ed è successo quello che non doveva succedere". Giuseppe è uno degli amici di Santo Romano presenti quando il 19enne è stato ucciso a colpi di pistola da un 17enne per una scarpa pestata a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli. Anche lui ha voluto essere presente ai funerali del suo amico che si sono svolti a Casoria. "Non doveva proprio capitare, non è la prima volta che succede: anche settimane prima a Casoria è stato accoltellato un altro ragazzo di 15 anni" continua il giovane, intervistato davanti alla chiesa Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe dove si sono celebrate le esequie. Presente anche il sacerdote di Caivano, Don Maurizio Patriciello: "Tanti genitori hanno abdicato alla fatica di educare i figli, tante volte gli adulti sono latitanti e questi ragazzi arrivano così: sono feroci fanno paura", ha detto il parroco. "La linea di demarcazione tra il bene e il male, tra la vita e la morte si è resa così sottile. Anche tra la maggiore e la minore età, l'età cronologica non corrisponde alla loro età esistenziale. Io capisco quelli che chiedono pene più severe però prima delle pene più severe viene l'educazione: dobbiamo andare incontro a questi ragazzi, educarli prima", ha concluso don Patriciello.

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