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Israele choc, arrestato il portavoce di Netanyahu

Il tribunale israeliano di Rishon Letzion ha revocato l'ordinanza di non divulgazione del nome del principale sospettato nel caso di una presunta fuga di notizie nell'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. Il sospettato si chiama Eliezer Feldstein e lavora all'ufficio di Netanyahu. In passato era portavoce dell'ufficio di Itamar Ben Gvir.

Secondo Ynet, Feldstein è stato arrestato e interrogato pochi giorni fa dallo Shin Bet. Gli oppositori di Netanyahu sostengono che le fughe di notizie avevano lo scopo di dargli copertura politica. Secondo i media israeliani, il caso riguarda la fuga di informazioni riservate inviati due organi di stampa europei. I documenti trapelati avrebbero costituito la base di un articolo ampiamente screditato del Jewish Chronicle di Londra, poi ritirato, che suggeriva che Hamas avesse pianificato di far uscire gli ostaggi da Gaza attraverso l'Egitto, e di un articolo del giornale tedesco Bild che affermava che Hamas stava tirando fuori i colloqui come forma di guerra psicologica contro Israele. I media israeliani e altri osservatori hanno espresso scetticismo sugli articoli, che sembravano sostenere le richieste di Netanyahu nei colloqui e assolverlo dalla responsabilità di non aver trovato un accordo.

Nel frattempo il primo ministro israeliano ha visitato oggi il confine libanese, mentre l'Idf continuava a colpire il sud del Libano. Si tratta della seconda visita alla frontiera in meno di un mese. "Stiamo colpendo tutte le parti del Libano e voglio chiarire che, con o senza un accordo, la chiave per riportare la calma, la chiave per garantire che i nostri cittadini nel nord possano tornare nelle loro case in sicurezza, è prima di tutto allontanare Hezbollah oltre il fiume Litani; in secondo luogo, colpire qualsiasi tentativo di riarmo; e, in terzo luogo, rispondere con forza a qualsiasi azione contro di noi".

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