Livorno, abbattute le ciminiere dell'ex centrale Enel a Piombino: il momento del crollo
Sono state abbattute le due ciminiere dell'ex centrale Enel di Tor del Sale, a Piombino, in provincia di Livorno, dismessa nel 2015 e oggetto di un preliminare di vendita nel 2018 tra Enel e Tor Del Sale S.p.A., che ha dato vita al nuovo corso per la riqualificazione del sito in chiave turistica e di sostenibilità ambientale. A partire dal novembre 2021 sono iniziate le attività di demolizione nel perimetro di centrale, secondo un cronoprogramma che vede l'azienda Tor del Sale eseguire gli smantellamenti delle strutture preesistenti entro il 2025, in parallelo alle bonifiche dell'area curate da Enel. Il passo cruciale della trasformazione dell'ex sito produttivo è avvenuto questa mattina con la demolizione delle due grandi ciminiere alte quasi 200 metri. L'abbattimento, avvenuto con microcariche esplosive secondo i migliori standard tecnologici e ambientali, rappresenta di fatto la tappa più iconica di un progetto di riqualificazione che si appresta a trasformare un sito industriale dismesso in un innovativo polo vocato al turismo sostenibile, con numerose opportunità e strutture dedicate all'attività fisica, allo svago e alla nautica. L'operazione, eseguita da ditte specializzate del settore per conto di Tor del Sale, si è svolta nella massima sicurezza alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi, del sindaco di Piombino Francesco Ferrari, dei rappresentanti Tor del Sale, della responsabile riqualificazione siti Italia di Enel Lavinia Ferri e della responsabile filiera gas Italia di Enel Federica Rofi. L'evento è cominciato alle 10 del mattino. Le due ciminiere in cemento armato, alte 195 metri e pesanti complessivamente 14.000 tonnellate, sono state abbattute con microcariche esplosive posizionate alla base che ne hanno prodotto il ribaltamento fino a terra. La centrale Enel di Piombino è entrata in servizio nel 1977 e chiamata per l'ultima volta in produzione nel 2012 per poi ottenere nel 2015 il nulla osta alla dismissione da parte del Ministero dello Sviluppo economico.