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Nuoro, il parroco: “Non cediamo alla paura”

Una comunità travolta dal dolore. Al tempo stesso desiderosa di tendersi la mano, di farsi forza. In tanti hanno raggiunto la parrocchia di San Domenico Savio, a Nuoro. È andata in scena una veglia sentitissima e partecipata, dopo la strage che ha sconvolto una comunità tra le vie Ichnusa e Gonario Pinna. Roberto Gleboni ha sparato e ucciso la moglie Giusi Massetti, la figlia Martina di 25 anni, il figlio Francesco di 10, il vicino di casa Paolo Sanna (69 anni), e ferito l'altro figlio di 14 anni, per poi trasferirsi a casa della madre di 84 per sparare anche a lei, ferendola, prima di puntare l’arma contro di sé e farla finita. La gente si è riunita in quella chiesa dove pochi mesi fa il piccolo Francesco Gleboni aveva ricevuto la prima comunione. "Il nostro primo pensiero deve andare a quel ragazzo rimasto solo, a quello che nella vita dovrà ancora affrontare", ha detto don Stefano Paba nella sua toccante omelia, rivolgendo il suo primo pensiero all’unico superstite della strage. "Non lasciamoci prendere dalla paura, dobbiamo reagire".

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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