Landini, figuraccia in piazza: "Firmo contro Calderoli!". Ma...
Un sabato anti-Autonomia, un sabato italiano. A sinistra stanno provando a lanciare la moda: raccolta firme in piazza a favore del referendum contro la legge Calderoli sull'autonomia differenziata. E' il nuovo collante dell'Armata Brancaleone guidata da Elly Schlein e Giuseppe Conte, ma anche Renzi e Calenda. E, nei gazebo, dalla coppia Fratoianni-Bonelli e dal segretario della Cgil Maurizio Landini, sempre più versione-capopopolo.
I due leader di Alleanza Verdi e Sinistra lanciano la loro campagna dal mercato rionale di Testaccio, a Roma. "Con il referendum vogliamo cancellare una pessima controriforma, che aumenterà in modo indecente le disuguaglianze già enormi di questo paese e che frantumerà l’Italia in venti piccoli staterelli del tutto incapaci di rispondere alle sfide di questo tempo", afferma il leader di Sinistra Italiana Fratoianni, che poi affonda: “Non è soltanto un disastro per il mezzogiorno, per le aree interne e le periferie di questo paese. È un disastro anche per il suo sistema produttivo”. Gli fa eco il portavoce dei Verdi: “Vogliamo aprire una grande mobilitazione sociale nel paese, perché chi vuole ridurre a brandelli l’Italia dovrà vedere come gli italiani risponderanno”. Bonelli si concentra quindi sulla questione ambientale: “Non possiamo consegnare la grande sfida globale della crisi climatica nelle mani di piccole venti regioni”.
"Noi vogliamo abrogare totalmente questa legge, perché non è questo quello di cui ha bisogno il nostro paese”, sono invece le parole di Landini, che ha inaugurato il primo banchetto dalla Cgil all’esterno dell’ospedale San Filippo Neri, sempre a Roma. Al momento della firma, piccolo siparietto con il sindacalista che ha dimenticato in auto il documento ed è dovuto tornare a prenderlo per poter effettivamente firmare. “Abbiamo bisogno che ci siano alcuni diritti garantiti a tutti: a partire dalla sanità pubblica, l’istruzione, all’assistenza, a un lavoro che sia non precario”, afferma il sindacalista, secondo cui “l’autonomia differenziata va esattamente nella direzione opposta, di dividere il paese e limitare la libertà delle persone”.
Pertanto “questa non è una battaglia di difesa, ma è una battaglia per affermare un altro modello sociale, che rimette al centro il lavoro, le persone e la loro libertà”. Landini fissa poi anche l’obiettivo della campagna: “Il nostro obiettivo è ambizioso: portare a votare tra un anno 25 milioni di persone, in un paese dove ormai il 50% a votare non ci va più. Uno che firma oggi sta dicendo una cosa molto precisa e cioè che vuol tornare lui a contare” e per questo motivo “il referendum ha questo valore, di rimettere al centro la democrazia”.