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Traffico illecito di rifiuti: maxi operazione in Basilicata

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Traffico illecito di rifiuti, inquinamento ambientale, falso in atto pubblico e frode in pubbliche forniture. Sono le accuse mosse, nei confronti di 14 soggetti, dalla procura di Potenza. Questa mattina, su disposizione della Direzione distrettuale Antimafia di Potenza, i carabinieri del nucleo operativo ecologico del capoluogo lucano, coadiuvati nella fase esecutiva da quelli del nucleo operativo ecologico di Bari e Lecce e da quelli delle compagnie competenti per territorio, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare e a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca emessi dal gip di Potenza nei confronti degli indagati. Applicata, a dieci persone, la misura dell’interdizione temporanea a contrarre con la Pubblica amministrazione per un anno e il divieto di esercizio di attività d’impresa nel settore di gestione dei rifiuti. Il sequestro ha riguardato beni per un valore complessivo di circa 600mila euro. Sono state colpite dalla misura cautelare anche cinque aziende riconducibili agli indagati per le quali è stata disposta la sospensione delle autorizzazioni all’esercizio di attività di gestione di rifiuti, inclusa una iscrizione all’albo gestori ambientali per il trasporto dei rifiuti e il divieto di contrarre con la Pubblica amministrazione. Le indagini, coordinate della Direzione distrettuale antimafia di Potenza, hanno permesso di individuare un gruppo organizzato - composto da imprenditori lucani e pugliesi - che, attraverso un collaudato sistema di gestione illecita di rifiuti, riusciva ad abbattere, con grave danno per l’ambiente, rilevati costi aziendali che sarebbero derivati da un corretto smaltimento dei rifiuti.

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