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Diffamazione, Russo (Fi): "Il carcere per i giornalisti? Un paradosso, riforma attesa da anni"

Paolo Emilio Russo, deputato di Forza Italia, è ospite di Parlamentari scatenati, la rubrica dedicata ai disegni di legge dei parlamentari. Membro della Commissione Affari costituzionali e giornalista, Russo ha presentato due proposte di legge che riguardano il suo mestiere (“La politica non è un mestiere, per questo cerco di non dimenticarmi il mio”, spiega il deputato): una modifica della disciplina della diffamazione a mezzo stampa, tema che è emerso nelle ultime tre legislature, e l’istituzione della giornata nazionale in memoria dei giornalisti uccisi a causa dello svolgimento della loro professione.

Il deputato, intervistato da Costanza Cavalli, spiega come la sua proposta riesca a bilanciare la tutela del diffamato con la libertà di stampa e il diritto di cronaca: “Che il carcere non sia una forma di deterrenza è ampiamente dimostrato. Finalmente facciamo funzionare l’istituto della rettifica: se si scrive una cosa falsa si corregge immediatamente e con la stessa evidenza”. E aggiunge: “L’informazione è cambiata, sono ormai i siti dei giornali o i social che dettano l’agenda e che hanno ben altri ritmi rispetto ai giornali cartacei. Per questo motivo, la rettifica dev’essere pubblicata entro dodici ore, sostituendo l’articolo diffamatorio”.

Sulla giornata in memoria dei giornalisti uccisi, che cadrebbe il 3 maggio, Russo fa notare che “commemoriamo le cosiddette vittime del dovere, ovvero chi perde la vita nello svolgimento di professioni che sono espressioni del servizio pubblico, dai poliziotti agli infermieri. Tra queste, però, mancano i giornalisti, coloro che rischiano la vita per informare i cittadini e che sono decisivi per la nostra democrazia”.

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