Meloni al seggio, "va che...": come fa impazzire la sinistra
"Presidente, come va?". "Va che siamo in silenzio elettorale". Giorgia Meloni risponde così, con una battuta di spirito, alla domanda che qualcuno dei presenti le pone all'arrivo al seggio elettorale delle europee della scuola Bachelet, a Roma. La premier, leader di Fratelli d'Italia nonché candidata capolista, è una delle prime a presentarsi al voto, poco dopo le 15.
Dopo aver destabilizzato le opposizioni con l'ironico video-spot pubblicato pochi minuti prima della mezzanotte tra venerdì e sabato (il siparietto con un ortolano, dopo i due "meloni" che le portarono una gran fortuna prima delle politiche 2022 è arrivata la ciliegia "varietà Giorgia"), il presidente del Consiglio si è concessa anche una battuta con una scrutatrice ("Ah, non ha cambiato ancora casa?", "No, ancora no", risponde la Meloni). Ma nessuna dichiarazione più propriamente "politica", a differenza di Matteo Salvini.
Un appello al voto, questo sì, ma molto istituzionale ("Il futuro dell'Italia e dell'Europa lo decidete voi. Ora è tutto nelle vostre mani. Buon voto"). Così, mentre da Milano il leader della Lega ironizzava sul voto in stile Vannacci ("L'ho messa bella forte la decima sulla scheda") e tornava ad attaccare il presidente francese Macron sulla guerra in Ucraina ("Un voto per la pace e contro i bombaroli come lui"), Meloni ha preferito un profilo basso. E anche questo, forse, avrà fatto arrabbiare e tanto il centrosinistra, che sperava di poter replicare con lei il giochetto attuato dal verde Angelo Bonelli contro il capo del Carroccio, per cui ha chiesto una sanzione al ministro degli Interni Piantedosi.