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“No fanti, combattenti!”. Dentro il 16° Stormo fucilieri dell'aria dell'AM

“Non ci definiamo fanti, termine che appartiene ad un altro ambiente militare. Siamo combattenti” spiega il Maggiore Donatello Cantore, comandante del gruppo addestramento del 16° Stormo di Martina Franca. Un passato da bersagliere, entra in Accademia aeronautica con il corso Falco V per poi “abbracciare l’idea di arruolarmi nei fucilieri dell’aria poiché colpito dalla presentazione che ci era stata fatta in Accademia. Ho dunque partecipato al bando indetto dalla Forza Armata per la selezione al 16°”.
Di percorso diverso il Sergente maggiore aiutante Daniele Miccoli della 2° compagnia del battaglione fucilieri, in Aeronautica dal 2000 perché “ho avuto la fortuna di fare la leva”. Aviere VAM (Vigilanza Aeronautica Militare), specialità addetta alla sorveglianza delle basi poi soppressa con la sospensione della leva, nel 2004 Daniele è fra i primi 40 ad arrivare alla base di Martina Franca con il 1° corso fucilieri. Lui stesso si definisce “la memoria storica del 16° in quanto qui qui dagli albori”. 
Col basco invece che con la bustina, operativi a terra ed in cielo, a contraddistinguere i fucilieri dell’aria è la vocazione di Force Protection, specialità oggi diffusa nelle maggiori aeronautiche mondiali e ritenuta importante per il suo elevato dinamismo nonché per la capacità di adattamento e di preparazione militare dei propri uomini e donne. Non solo negli aeroporti, infatti, ma in ogni contesto in cui la loro presenza sia richiesta, dall’Afghanistan a Gibuti. 
No, non appartengono alle forze speciali, seppure speciale sia lo spirito che anima i suoi fucilieri: alle 22 settimane di duro addestramento segue una vita lavorativa impegnativa, fatta di sacrifici professionali ed umani, in Italia e all’estero. Una vita da combattenti. 

Video e testo di Marco Petrelli

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