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Alcol-lock, Giorgio Mulè: "Installarlo su tutti i veicoli, la prevenzione parte da qui"

Il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè (Forza Italia) è ospite di Parlamentari scatenati, la rubrica di Libero dedicata ai disegni di legge e alle proposte di legge dei parlamentari. Mulè, intervistato da Costanza Cavalli, ha presentato una proposta di legge sull’installazione di dispositivi per la misurazione del tasso alcolemico del conducente sui veicoli a motore di nuova costruzione. Ovvero: alcol-lock obbligatorio su tutti i nuovi mezzi, il conducente decide se soffiare, il sistema non blocca il veicolo qualunque sia l’esito del test. “In questo frangente l’alcol-lock non va inteso come strumento sanzionatorio”, ha spiegato il vicepresidente, “ma di prevenzione della guida in stato di ebrezza. La finalità è la responsabilizzazione dell’individuo: il dispositivo dovrebbe essere installato perché il guidatore possa sapere qual è il suo tasso alcolemico. Consapevole di aver superato i limiti previsti dalla legge, eviterà di mettersi in viaggio”.

Il nuovo Codice della strada, che dopo l’approvazione ricevuta dal Consiglio dei ministri è ora al vaglio del Parlamento e dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2023, prevede l’obbligatorietà dell’alcol-lock per i recidivi: al secondo ritiro della patente, il conducente dovrà farlo installare a proprie spese sul veicolo, non potrà rimuoverlo senza far scattare una segnalazione alle forze dell’ordine e dovrà soffiarci dentro a ogni avviamento del motore. La soglia del tasso alcolemico stabilita per far sbloccare l’auto sarà pari a zero.

L’alcol-lock previsto dalla proposta Mulè non memorizza i risultati delle misurazioni effettuate. Ma qual è il confine tra la difesa della libertà personale e la tutela della comunità? “È il limite che si applica per tutti i comportamenti. Non sarà una sanzione che impedirà a un ubriaco di mettersi alla guida. Non tutto il panpenalismo è premiante: la tolleranza zero, è dimostrato, non funziona. E questo perché dal legno storto dell’umanità, diceva Kant, non si può costruire nulla di perfettamente dritto”.

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