Hamas, il miliziano confessa: "Sono animali". L'ordine: scempio sui cadaveri
"Il mio ruolo è quello di ingegnere e soldato nelle forze di terra": inizia così l'interrogatorio di un combattente di Hamas da parte di Israele, come si vede in un video. Si tratta di uno dei miliziani catturati dopo gli attentati del 7 ottobre. "Parliamo del raid che avete fatto, dimmi di più", gli chiedono. E lui risponde: "Tutti i battaglioni dovevano prendervi parte. Il piano era che le camionette attaccassero i kibbutz. Eravamo sulle camionette e poi siamo scesi, era tutto aperto. Gente di Hamas era andata avanti per aprire i cancelli, era tutto coordinato. Noi arriviamo ai kibbutz con le camionette, irrompiamo nelle case e iniziamo ad attaccare tutti stanza per stanza, uno dopo l'altro, finché non abbiamo finito".
"Ma cosa avete fatto in quelle stanze?", chiedono a un certo punto al miliziano. "Abbiamo lanciato delle granate e aperto il fuoco", risponde lui. "Ma qual era l'obiettivo?", altra domanda. La risposta: "Uccidere chiunque fosse in quelle case e in quelle stanze, donne, bambini, chiunque ci fosse". Parole agghiaccianti che confermano la ferocia del gruppo terroristico. Il combattente, poi, ha rivelato che per tornare indietro dopo il raid gli sarebbe stato detto di arrangiarsi.
"Nelle moschee è diverso - ha proseguito il miliziano - dicono che bisogna avere pietà di donne e bambini. Nell'esercito Hamas ci dice di ucciderli, massacrarli dappertutto. La religione dice che è vietato uccidere bambini, donne e anziani; ma nell'esercito il comandante ti dirà di calpestare le loro teste, di decapitarli, di fare quello che vuoi". Quando infine gli viene chiesto quale sia la differenza tra Hamas e Isis, lui spiega che in realtà sono tutti "disumani, sono diventati animali, fanno cose che le persone non fanno, decapitare, fare sesso con i cadaveri...".