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Hamas, il miliziano confessa l'orrore nel kibbutz: "Decapitiamo e stupriamo i cadaveri"

"Hamas è diventata come Isis, non sono umani". A dirlo è un miliziano jihadista palestinese, membro dell'Unità Nukhba che ha partecipato ai massacri di civili israeliani di sabato 7 ottobre scorso, catturato e sottoposto a interrogatorio davanti agli agenti dell'ISA (l'agenzia per la sicurezza israeliana) e della Polizia. 

Il miliziano di Hamas spiega nel dettaglio ogni operazione di quel bagno di sangue. "Alcuni compagni ci hanno aperto i cancelli, noi siamo entrati con le jeep nel kibbutz e abbiamo iniziano a tirare granate negli edifici e a sparare". "Qual era il vostro obiettivo?". "Ci hanno detto che nessuno di noi sarebbe tornato indietro. Dovevamo solo uccidere, uccidere tutti - spiega il miliziano -. Donne, bambini, tutti. Nelle moschee ci dicono che è proibito, ma nell'esercito (Hamas, ndr) no. Ci dicono che possiamo decapitare, schiacciare le teste, tagliare le gambe, stuprare i cadaveri". 

"Qual è la differenza tra Hamas e l'Isis?". "Siamo diventati come Daesh - prosegue l'arrestato -, bruciamo, massacriamo i cadaveri. Siamo diventati bestie".

Sugli ostaggi, il miliziano diventato "gola profonda" di Hamas e i suoi orrori spiega: chiunque avesse portato un israeliano a Gaza avrebbe ricevuto in cambio dall'organizzazione politica e militare palestinese una ricompensa di 10mila dollari e un appartamento. Il compito era prendere più ostaggi possibile".

I dettagli sulla carneficina nel kibbutz sono sconvolgenti. Confessioni come "è uscito il suo cane e gli ho sparato", "abbiamo catturato una 15enne e ci siamo fatti un selfie con lei", "ho sparato a una donna a terra e il comandante mi ha sgridato perché stavo sprecando proiettili su un cadavere", "quando abbiamo finito abbiamo bruciato 2 case".

Video credit: ISA Communications

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