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Mobbing, Barzotti (M5s): "Costi enormi per lo Stato. Ma così si può prevenire"

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Valentina Barzotti, deputata del Movimento Cinque Stelle, è ospite di “Parlamentari scatenati”, la rubrica dedicata ai disegni di legge e alle proposte di legge dei parlamentari. L'Onorevole, intervistata da Costanza Cavalli, ha presentato una proposta di legge “per la prevenzione e il contrasto delle condotte vessatorie a carico dei lavoratori e delle disfunzioni organizzative ansiogene nei luoghi di lavoro”. Parliamo quindi di mobbing, bossing e straining: “La proposta di legge cerca di dare una definizione alle condotte vessatorie e mira soprattutto a prevenire il conflitto sui luoghi di lavoro", spiega Barzotti. “Una politica incisiva di prevenzione e contrasto a questi fenomeni aiuterebbe non solo i cittadini ma anche lo Stato: un lavoratore in malattia è un costo”.

Il fenomeno è di difficile emersione, sottostimato e per niente monitorato: in Italia esiste un Osservatorio nazionale mobbing che non viene aggiornato da più di dieci anni. Secondo gli ultimi dati dell’Associazione italiana per la direzione del personale le vittime sono soprattutto le donne (54,3% contro il 45,7 degli uomini). Inail stima che un milione e mezzo di lavoratori sia stato vittima di mobbing, su 23,5 mln di occupati. Infine, stando a una ricerca dell’Organizzazione internazionale del lavoro sulla probabilità di vincere una causa, in Italia il 60% delle domande di accertamento di mobbing lavorativo viene rifiutato e solo 2 vittime su 10 ricevono il pieno riconoscimento del danno subìto.

Nella proposta di legge è previsto un sostegno anche economico: “Prevediamo l’istituzione di un fondo di 20 milioni per affrontare le spese economiche cui la vittima deve far fronte”, spiega la deputata, “nella fattispecie si tratta di perizie medico-legali, spesso molto costose, che dimostrano la correlazione tra luogo di lavoro e lesione all’integrità psicofisica del lavoratore”.

a cura di Costanza Cavalli

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