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Generale Vannacci, "perché non l'avete chiesto a Saviano o alla Murgia?"


"La strategia contro di me è su tre piani. Il primo è che guadagno molto, come se questo fosse un difetto. Perché non l'avete chiesto alla compianta Michela Murgia o a Saviano?". Si scatena il generale Roberto Vannacci, nella conferenza stampa organizzata per presentare il suo controverso libro Il mondo al contrario in occasione del convegno "Libertà al contrario. Perché difendere la libertà di parola contro ogni censura" organizzato da Nazione Futura a Roma. "Mi si dice che sono uno showman ma io presento il mio libro", aggiunge il militare, che poi parla di attualità e politica a ruota libera.

"Tutte le mosse che stanno facendo i non eterosessuali sono orientate da una strategia che è quella di tentare di imporre il pensiero omosessuale al resto della maggioranza. Credo che la maggioranza della popolazione si ritrovi in quello che ho detto, non accetti più l'essere prevaricato almeno nel tentativo delle minoranze che non sono solo queste. Mi riferisco ad esempio ai graffitari: sono dei grandi maleducati che sporcano i nostri monumenti, che sporcano le nostre città e ai quali noi dobbiamo arrenderci. Io credo che la maggioranza dei romani non sia contenta di vedere i monumenti deturpati. Mi rivolgo anche ai criminali, una minoranza che obbliga a rinchiuderci nelle nostre case, dietro le sbarre, a mettere le telecamere e quindi ci obbliga a pagare una tassa che paghiamo tutti. A mettere l'allarme nelle nostre macchine, a girare in alcune zone della città e non in altre. Questa è una minoranza che ci prevarica".

Il militare ha poi precisato: "Ho parlato di minoranze senza metterle in correlazione né fare paragoni. Ho detto solo: è una minoranza il mondo Lgbtq, è una minoranza quello dei graffitari, sono una minoranza i criminali. Non sono in correlazione tra loro ma sono semplicemente delle minoranze". Quindi la domanda che circola da quando ad agosto il suo libro è diventato un caso nazionale. Il generale scenderà in politica? "Partiamo dal concetto che non mi sento infastidito, c'è una realtà dei fatti che mi ha visto accusato senza un processo. Poi ognuno può dire quello che vuole, l'importante è che l'informazione vada direttamente alla fonte. Prima di dire che io scendo in politica, chiedetelo a me. E sono già state rese pubbliche le chiamate di eventuali esponenti politici: io non aggiungo altro, lo dovete chiedere a loro". "Non so cosa farò tra dieci giorni figuriamoci se so cosa farò in futuro, comunque io nella mia vita ho vissuto con lo zaino sempre pronto proprio perché non sapevo cosa avrei fatto domani e credo che continuerò a fare la stessa cosa".
 

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