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Caivano, il blitz dei carabinieri: molotov, soldi e kalashnikov

Vasta operazione dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza nel quartiere Parco Verde di Caivano e nelle località limitrofe, visitate la scorsa settimana dal premier Giorgia Meloni dopo lo stupro di gruppo ai danni di due cuginette. Si tratta di un controllo straordinario ad 'Alto Impatto' che, per la prima volta, viene svolto in contemporanea da oltre 400 operatori delle diverse forze dell’ordine coordinate. Il servizio è finalizzato all’esecuzione di numerose perquisizioni e all’identificazione di persone e veicoli sospetti. Concorreranno i reparti specializzati delle forze di polizia e, tra questi i cinofili antidroga dei carabinieri, le Api dei Carabinieri e con il controllo dall’alto di un elicottero del Reparto Volo. Verranno eseguiti anche controlli amministrativi finalizzati alla verifica del rispetto delle norme del codice della strada e delle condizioni di salubrità ambientale ed igienico-sanitaria dei vari immobili anche con ausilio della polizia metropolitana. 

Tre persone denunciate per contrabbando di tabacchi lavorati esteri poiché trovate in possesso di oltre chili di sigarette prive del marchio del Monopolio di Stato. Sequestrati 14.000 euro a due persone, e altri 30.000 euro, impacchettati nel cellophane. Ma anche scoperti e portati via per rilievi e per essere distrutti, due ordigni, di cui uno rudimentale; oltre 170 cartucce di vario calibro, comprese quelle per gli Ak 47, fucili d'assalto dell'ex Urss capace di sparare 600 colpi al minuto e noto con il suo marchio di fabbrica, Kalashnikov; 3 armi bianche, e cioè una mazza da baseball, un coltello a serramanico e un arco; 5 bilancini di precisione; droga, nel dettaglio circa 408 grammi di hashish, 375 grammi circa di marijuana e circa 28 grammi di cocaina. Inoltre, in un appartamento in disuso, sono stati rinvenuti diverso materiale per il confezionamento per la droga, una pistola replica e numerose  munizioni. Identificate 141 persone, controllati 110 veicoli e sequestrate 10 autovetture, di cui 9 poiché prive di copertura assicurativa e una perché risultata rubata a Macerata lo scorso 23 agosto; sono state contestate anche 11 violazioni del Codice della Strada, ritirate 7 patenti di guida e 4 veicoli sono stati sospesi dalla circolazione.

"Si tratta di operazioni che hanno un'articolazione interforze, che hanno una loro visibile imponenza raccordate con l'autorità giudiziaria perché devono avere una capacità di penetrazione molto importante", ha commentato il ministro degli Interni Matteo Piantedosi. I primi esiti del blitz, ha aggiunto il titolare del Viminale, "danno il senso della proficua valenza di quello che abbiamo fatto e ripeteremo ancora. Stanno crescendo le periferie, non solo in senso fisico, ma anche le periferie della nostra società e noi ce ne faremo carico per quello che riguarda la sicurezza".

Soddisfazione dai partiti della maggioranza. Il blitz "dimostra che alle parole il governo di centrodestra, guidato da Giorgia Meloni, fa sempre seguire i fatti. La criminalità organizzata non avrà tregua: lo Stato c'è, è presente, e anche le zone più degradate saranno bonificate dalla delinquenza", sottolinea Michele Schiano Di Visconti, deputato e coordinatore provinciale di FdI a Napoli. "Altro che sopralluogo o passerella - spiega il parlamentare meloniano - la visita del presidente del Consiglio di pochi giorni fa, come avevamo detto, è stata solo l'inizio di una strategia che andrà avanti senza sosta. A chi, da sinistra, ha il coraggio di criticare anche questa operazione, chiediamo: ma dove siete stati per tutti questi anni? Che titolo avete per dare giudizi, voi che avete governato questa Nazione per decenni e non avete fatto assolutamente niente per far tornare la legalità e la sicurezza nelle zone dove dilagano violenza e criminalità? Abbiate almeno la dignità di tacere". Secondo Gianpiero Zinzi, deputato campano della Lega, l'operazione "è un segnale importante. Siamo al fianco del Ministro Piantedosi: sicurezza e legalità devono essere le parole d'ordine".

 

 

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