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Patrick Zaki, prove tecniche da candidato: "Qualunque lingua si parli..."

Patrick Zaki ha partecipato all'evento organizzato in piazza Maggiore, a Bologna, per festeggiare la sua liberazione e il rientro in Italia. Oltre a lui, sul palco, erano presenti il sindaco Matteo Lepore e il rettore dell'Università di Bologna Giovanni Molari. "E' davvero un'emozione essere qui stasera, essere riuscito a riabbracciare le persone a cui ho sempre pensato durante la mia prigionia. Faccio fatica ad esprimere a parole quello che sto provando in questo momento", ha detto il 32enne di Mansura. "Mi dispiace non fare questo discorso in italiano. Quando sono arrivato per la prima volta a Bologna avevo iniziato un corso di italiano. Poi sono tornato a casa, sono stato imprigionato e purtroppo, sfortuna, non avevo un compagno di cella con cui parlare italiano", ha detto ancora il ricercatore. "I diritti umani rappresentano un linguaggio internazionale che non ha bisogno di traduzione. Chiunque può comprendere la parole razzismo, oppressione, imprigionamento. Che si parli in inglese, italiano, qualsiasi linguaggio. Diritti umani sono un linguaggio internazionale che non ha bisogno di traduzione".

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