Ponte sullo Stretto, Maurizio Lupi: "Una grande opera tira l'altra. Sicilia strategica per l'Ue"
Maurizio Lupi, Presidente alla Camera del gruppo Noi Moderati, è ospite di “Io sono la mia legge – Parlamentari scatenati”, la rubrica dedicata ai disegni di legge dei parlamentari. Lupi, intervistato da Costanza Cavalli, ha presentato una proposta di legge "disposizioni per accelerare la realizzazione del collegamento stabile viario e ferroviario tra la Sicilia e il continente". Il 27 giugno scorso si è riunito il primo Consiglio di amministrazione della società Stretto di Messina Spa: il progetto esecutivo dovrà essere approvato entro luglio 2024, la fine dei lavori è stimata al 2032. La proposta dell'Onorevole è stata presentata a legislatura appena avviata, a ottobre 2022, il decreto legge è stato votato a maggio 2023, a dimostrazione che i parlamentari sollecitano il governo a fare ciò che serve all'Italia. Parliamo di costi: il ministro Matteo Salvini ha parlato di 10 miliardi, nel Def la previsione delle spese è stimata a 14,6 miliardi.
Quanto coprirà l'Europa? "Le infrastrutture sono elemento di unità dell'intera Ue", riflette Lupi, "Il Terzo Valico e la Torino-Lione sono finanziate in parte dell'Unione, lo stesso vorremmo che succedesse per il Ponte". Questa infrastruttura può davvero portare l'Italia e la Sicilia a essere il baricentro del continente europeo? "Il Ponte collegherà l'Italia all'Europa. La sfida del futuro è il Mediterraneo, che è sempre stata la culla dello sviluppo economico della nostra parte del mondo", risponde il Presidente di Noi Moderati, "Dal punto di vista infrastrutturale la Sicilia è arretrata: ma una grande opera è il moltiplicatore di ulteriori opere". Perché quest'opera è stata negli anni sponsorizzata dai milanesi, da Craxi a Berlusconi fino a Lupi e Salvini: "Un'Italia a due velocità impedisce il vero sviluppo. Il Sud deve essere messo in grado di competere, certo non dimentichiamoci dell'autonomia differenziata".
a cura di Costanza Cavalli