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Spaccate e botte in strada, paura in via Mecenate

Rapine violente, auto rubate o danneggiate, furti in appartamenti, nei box e nei negozi. Un mese terribile nel quale la criminalità ha preso di mira via Mecenate e dintorni. Proprio in una zona dove c'è un commissariato e un autoparco di polizia e una stazione dei carabinieri. Proprio nel quartiere dove si è costituito da poco il Comitato Sicurezza dei Residenti, su segnalazione dei cittadini esasperati dai continui “attacchi”. Un comitato nato grazie «all'impegno di persone che vogliono dare un contributo per combattere la criminalità che non demorde ed è in continua ascesa». L'altro giorno a finire nel mirino dei banditi, l'edicolante di piazza Ovidio: derubato. Lo scorso martedì, invece, a finire in ospedale il farmacista della zona, picchiato selvaggiamente da alcuni banditi che non hanno esitato a colpirlo col calcio della pistola, in pieno giorno. A chiamare le forze dell'ordine è stata la stessa vittima, C.G., 59 anni, trasportata poi in ospedale in ambulanza, dove i medici gli hanno riscontrato la frattura di due costole e ferite alla testa, guaribili in 30 giorni. La notizia è stata data dal Comitato, attraverso Facebook: passato mezzogiorno, si è svolta una tremenda aggressione, in strada. Secondo le prime ricostruzioni, i malviventi hanno sfoderato una pistola, con la quale hanno minacciato la vittima. Dalle parole ai fatti: i rapinatori hanno iniziato a picchiare il farmacista, coprendolo di colpi al volto, nonostante ci fossero lì vicino alcuni passanti. Le urla del medico che ha reagito, non potevano non essere udite. Ma nessuno era disposto a “rischiare”, per paura. L'uomo aveva con sé l'incasso di tre giorni, circa 9 mila euro, che doveva portare in banca. Eppure a prima vista può sembrare un quartiere tranquillo, immerso nel verde, con giardini e palazzi curati, all'interno del quale via Zante si snoda tra negozi e abitazioni, i residenti si conoscono un po' tutti e si aiutano tra loro. Negli ultimi tempi però la gente percepisce insicurezza, nonostante le forze dell'ordine snocciolino dati che dovrebbero rasserenare: rapine, furti e scippi in calo. In calo anche i furti in appartamento. La verità è che molte denunce non vengono fatte, ma chi si ritrova l'auto danneggiata o il box “profanato” non può stare tranquillo. Nella notte tra lunedì 22 e martedì 23 febbraio, i ladri sono tornati a seminare il panico nel quartiere, sventrando le lamiere di un paio di box come fossero burro, in via Zante 19 e 21. Ma decine sono stati i garage visitati dai malavitosi, che hanno utilizzato una tecnica degna del miglior film di James Bond. Con un cacciavite hanno allargato le piccole fessure di prese d'aria poste in alto alle saracinesche. Quanto basta per introdurre una telecamerina di quelle snodate supportate da un tubo di gomma, per visionare l'interno. Quindi hanno deciso di intervenire su due. Il materiale rubato, compresa una moto di grossa cilindrata, è stato poi caricato su un furgone. Nessuno ha sentito e visto niente. Solo al mattino seguente la scoperta dei residenti che, oltre ai gravi danni, hanno trovato spaccata anche la sbarra posizionata davanti alla rampa che porta ai box. Una razzia che però non è certo una novità: la notte del 3 settembre 2014 ben 85 box furono forzati e depredati. Ma anche i negozianti non possono dormire sonni tranquilli. Il benzinaio di via Mecenate si è ritrovato il gabbiotto spaccato mentre a Cristina, una cittadina cinese, hanno saccheggiato e sfasciato il bar. Nel suo caso, le telecamere del negozio hanno immortalato tutto: prima è arrivato lo scassinatore che, con un piede di porco, ha praticato un foro nella saracinesca. Poi, sono arrivati i complici che con un furgone hanno agganciato la claire, sradicandola dal muro. Forse sono stati disturbati, perché sono riusciti ad arraffare solo sigarette, nonostante le slot-machine fossero piene di monete. Il filmato è ora al vaglio dei carabinieri della vicina stazione. Ed è anche per questi ultimi fatti che il Comitato si è riunito lo scorso 24 febbraio, proprio per dibattere sul tema della sicurezza nel quartiere (Forlanini, Monluè, via Attilio Regolo, via Mecenate e strade collegate). «L'obiettivo - ha detto Giuseppe Castro, presidente del Comitato - è quello di una vivibilità serena. E questo dipende anche da noi: dobbiamo operare uniti». Qualcuno ha puntato l'indice contro il sindaco: «E la sicurezza promessa da Pisapia dov'è? E le periferie? Come facciamo a vivere così?» Altri se la sono presa con i nomadi che gravitano nella zona. «Abbiamo l'insediamento rom in via Lombroso e in via Bonfadini, al fianco del quale, in via Sacile, c'è un centro di accoglienza per famiglie rom disagiate. Sono più di 400 persone che girovagano in quartiere, mettendo a disagio le persone, soprattutto gli anziani». C'è poi chi suggerisce di chiedere al Comune delle telecamere. «Basterebbero nelle 4 strade d'accesso: via Dalmazia, Via Pecorini, piazzetta Artigianato e via Zante. Almeno si può vedere chi si comporta da malavitoso». di MICHELE FOCARETE 

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