Palermo, arrestata per corruzione la preside premiata da Mattarella
Arrestata Daniela Lo Verde, preside della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen, a Palermo, e nota esponente dell’antimafia siciliana, nel 2020 nominata Cavaliere della Repubblica da Mattarella. Le accuse sarebbero quelle di peculato e corruzione. Secondo quanto emerso dalle indagini, come riporta il Corriere della Sera, Lo Verde - insieme al vicepreside, anche lui arrestato - si sarebbe appropriata di cibo per la mensa dell'istituto scolastico, computer, tablet e iPhone destinati agli alunni e acquistati con i finanziamenti europei. Lo si vedrebbe nelle immagini girate dai carabinieri. Entrambi ora sarebbero ai domiciliari.
Ci sarebbe, poi, anche una terza persona coinvolta nelle indagini, pure lei ai domiciliari, e dipendente di un negozio di informatica di Palermo. Quest'ultima avrebbe regalato alla preside tablet e cellulari in cambio della fornitura alla scuola, in aggiudicazione diretta e in esclusiva, del materiale elettronico.
Nelle immagini delle telecamere messe all'interno dell'ufficio della preside, si vedrebbe la dipendente del negozio che - dopo essersi assicurata la nuova fornitura di ulteriori Notebook - tira fuori da una busta due cellulari per Lo Verde. In un secondo momento si sentirebbe il vicepreside lamentarsi per non aver trovato il modello 13 Pro. L’inchiesta sarebbe nata dalla denuncia di una ex insegnante. Particolarmente grave - come si legge sul Corsera - l'intercettazione di una conversazione tra la preside e il suo vice, che commentano un furto di computer avvenuto a scuola e denunciato sui media dalla donna. "Per un cornuto un cornuto e mezzo – diceva il vice — ci stanno arrivando soldi da tutte le parti!". Il sindaco di Palermo, attraverso la Fondazione Sicilia, dopo i fatti assegnò all’istituto un contributo di circa 3mila euro per riacquistare le attrezzature rubate.