Truman, la portarei nucleare Usa è a Napoli. Sospetti e accuse: "Colonia Italia, cosa significa"
La portaerei americana Uss Harry S. Truman è arrivata nel Golfo di Napoli e l'opinione pubblica si divide: mentre centinaia di napoletani si accalcano sul lungomare per fotografare il gigante dei mari, fortezza armata fiore all'occhiello della Marina a stelle e strisce, altrettanti utenti su Twitter criticano le manovre nei mari italiani. Poche settimane fa, per l'esattezza il 23 aprile, la stessa Truman, gioiello classe Nimitz aveva fatto una tappa nel porto di Trieste. "Sosta tecnica operativa", era stata la motivazione ufficiale dopo un periodo di due mesi di esercitazioni nel Basso Adriatico e nello Jonio con l'aviazione militare greca. Il tutto però avveniva mentre l'escalation della guerra in Ucraina stava iniziando a mostrare la vera entità del conflitto. Non più locale, ma potenzialmente mondiale. Con l'Italia, dunque, di nuovo a ricoprire un ruolo-chiave al confine tra Europa occidentale ed orientale, e nel cuore del Mediterraneo. Da lì, facili complottismi che si stanno replicando oggi con l'arrivo della portaerei Usa davanti a Castell dell'Ovo, ben visibile dalla terra ferma nonostante la leggera foschia.
Nello specifico, un gruppo di marinai della Truman, del Carrier Air Wing (CVW) 1, del Destroyer Squadron (DESRON) 28, e del Carrier Strike Group (CSG) parteciperanno ad un'attività di pulizia e manutenzione dell'Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere. Nulla di "strategico", dunque, eppure c'è chi protesta e intravede ombre belliche. La Truman, certo, non è una nave qualunque e di fatto è la longa manus degli Stati Uniti nel Mediterraneo, dov'è di stanza per "rassicurare" i partner Nato in Europa e Africa. Armata con missili nucleari, ha già inquietato l'ex sindaco Luigi De Magistris: "Durante il mio mandato, con una delibera storica, dichiarammo il porto di Napoli ed il suo golfo denuclearizzato e che, quindi, tutte le navi e i sottomarini a propulsione nucleare non avrebbero potuto farne accesso. Delibera sicuramente simbolica, ma che evidenzia come la sovranità del nostro Paese sia limitata e che siamo subalterni alla Nato". "La nostra città - prosegue - è oggi aperta alle sorelle e ai fratelli ucraini, come a tutte le persone che hanno bisogno di aiuto e pace. Nello statuto della città di Napoli inserimmo in maniera indelebile: 'città di pace'. Le portaerei con armi di distruzione di massa non sono gradite, devono rappresentare il passato non il futuro del nostro pianeta. Il nostro mare - conclude de Magistris - è di pace, non di guerra". Stesso tenore di molti commenti sui social, in cui molti riportano lo slogan di sicuro effetto "Napoli: la portaerei americana 'Truman' nella colonia Italia". C'è chi sottolinea: "Per carità, sono alleati, ma questa navigazione intorno alla penisola sembra dire 'questa è cosa nostra. State alla larga". E qualucno chiede: "Perche il nostro Parlamento non è al corrente di questi arrivi? Siamo trattati da schiavi non da alleati da questa prepotente e vile America!".