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Incendio di Milano, la Torre dei Moro "sciolta come burro". Il dettaglio sconcertante sul rivestimento: "Nessun obbligo"

Solo un miracolo ha impedito che l'incendio della Torre dei Moro, palazzo di 16 piani in via Antonini, si trasformasse nella Grenfell Tower di Milano. Settanta famiglie evacuate, rimaste senza una casa, ma nessun morto, se si escludono gli animali domestici rimasti intrappolati negli appartamenti. Per loro, una fine orribile, per le persone scampate al rogo (tra cui il cantante Mahmood, residente) una enorme paura. E tanta rabbia, perché quel palazzo alla periferia Sud di Milano, finito di costruire nel 2011, "si è sciolto come burro", in una manciata di minuti. "Se fosse accaduto di notte saremmo morti", accusa un testimone. E la mente corre alla tremenda sciagura di Londra di 5 anni fa, in cui morirono anche due giovani italiani.

Le cause dell'incendio sono ancora da chiarire, mentre la dinamica è chiara: le fiamme sarebbero partite da un appartamento del 15esimo piano e poi si sarebbero diffuse lungo la copertura esterna del palazzo, diventato un enorme cerino. Un vicino di casa ha dato l'allarme scendendo le scale, e tutti sono riusciti a mettersi in salvo sul marciapiede, mentre dall'edificio iniziavano a staccarsi lastroni di cemento e di vetro, "che cadevano come lapilli". "Ci avevano assicurato che la copertura era ignifuga, me lo ricordo benissimo", spiega una signora in lacrime. Ed è qui il particolare sconvolgente. 

"Il fuoco pare si sia propagato solo all'esterno - analizza sul Corriere della Sera il professor Angelo Lucchini, docente di Architettura tecnica al Politecnico di Milano -, se qualcosa non ha funzionato riguarda esclusivamente l'involucro e in particolare il suo rivestimento. Significa cioè che il sistema di sicurezza interno ha funzionato". Evidentemente, "il rivestimento è stato realizzato con materiale combustibile, in grado di reagire rapidamente all'innesco che, per quanto è dato sapere, pare sia avvenuto a un piano alto". Tutto questo è possibile perché non c'è un obbligo di utilizzo di materiale ignifugo, ma solo una "raccomandazione": "Per le facciate è inappropriato e non si concilia con i requisiti di sicurezza rispetto al fuoco previsti dal Ministero dell'Interno per gli edifici civili", sottolinea il professor Lucchini. Ora si indagherà su architetto, ingegneri e ditta costruttrice del palazzo, visto che i pannelli esterni erano in polistirene. "Di norma non c'è la necessità di proteggere le facciate con questo genere di impianti in quanto i materiali stessi dovrebbero salvaguardarne la sicurezza".

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