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Variante Delta, Mario Draghi e Angela Merkel: l'incubo-coronavirus non è finito. Le prospettive della pandemia

"La pandemia non è finita, non ne siamo ancora fuori": Mario Draghi lancia l'allarme da Bruxelles dopo il Consiglio europeo. A preoccupare lui e tutti i governi dell'Ue è la variante Delta del Covid, che sembrerebbe essere più contagiosa e che ha già fatto alzare il numero dei positivi nel Regno Unito. Nel Paese di Boris Johnson le infezioni legate alla variante Delta, importata dall'India nei mesi scorsi, sono ormai pari al 95% del totale dei nuovi casi. Il premier Draghi ha spiegato che l'unica arma che abbiamo per difenderci da questa mutazione è il tracciamento: "Dobbiamo proseguire con i tamponi e il sequenziamento del virus". Poi ha messo in guardia su possibili nuove ondate: "A settembre non vogliamo trovarci nella stessa situazione dello scorso anno. In un anno avremo pure imparato qualcosa".

Per il presidente del Consiglio, inoltre, andrebbe riformata l'Agenzia europea del farmaco: "Credo che l'Ema abbia bisogno di essere rinforzata per avere i poteri che le spettano e che altre agenzie esercitano in altri Paesi, pensiamo agli Usa". Uguale preoccupazione sulla pandemia è stata espressa anche dalla cancelliera Angela Merkel: "Alla luce dell'ampia diffusione della variante Delta, sempre più dominante anche nel nostro Continente, non possiamo purtroppo dire di essere già alla fine della pandemia o che ci stiamo avvicinando alla fine".

In Italia, poi, il ministro della Salute Roberto Speranza - ospite dello Sky Tg24 Live in Firenze-Le sfide del presente - ha voluto essere chiaro: "Abbiamo l’obbligo di dire alle persone la verità: abbiamo numeri straordinariamente migliori rispetto a qualche settimana fa ma la pandemia non è finita, non è vinta e contro la variante Delta, per la quale stiamo potenziando il sequenziamento e che è una delle incognite, bisogna essere giustamente preoccupati". 

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