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Norma Cossetto, il Pd boccia la cittadinanza onoraria alla vittima delle foibe

Il Pd si conferma un partito non solo accecato da astio ideologico, ma anche con seri problemi grammaticali. L’altro giorno a Novara in Consiglio comunale si votava la mozione (poi passata con il sostegno di altre forze politiche) per concedere la cittadinanza onoraria a Norma Cossetto, studentessa istriana brutalmente violentata, infoibata e uccisa nel 1943 dalla soldataglia comunista di Tito.

Il Pd ha deciso tuttavia di votare contro, motivando la decisione con le parole della consigliera dem Emanuela Allegra. «Tutti noi condanniamo gli episodi brutali, violenti», ha detto, ma «credo che questi episodi facciano parte di tutte le guerre». E ancora: «Come gruppo del Pd crediamo che si stia tentando di intorpidire la storia, di equiparare chi era dalla parte giusta e chi era dalla parte sbagliata». Innanzitutto Norma non era dalla parte sbagliata dalla storia, in quanto non era una fascista, ma solo una giovane universitaria che pagò la “colpa” di essere un’italiana. Ma poi la consigliera del Pd ci vuole spiegare il senso dell’espressione “intorpidire la storia”? Per caso la storia ha avuto i crampi e si è intorpidita? La consigliera evidentemente avrebbe voluto dire “intorbidare la storia”. Ma un conto è rendere torbido, altro rendere torpido.

Non sanno neppure distinguere i verbi e le consonanti, quelli del Pd, e pretendono pure di fare la morale. O meglio, la doppia morale. «Proprio la Allegra», dice Ivan De Grandis, consigliere di Fdi a Novara e primo firmatario della mozione per la cittadinanza alla Cossetto, «che si erge da sempre a paladina anti-femminicidi, vota contro una mozione in ricordo di una donna vittima per eccellenza di femminicidio. Che ipocrisia»

di Gianluca Veneziani

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