Migranti, rivolta a Siculiana dopo la morte dell'eritreo in fuga. Tunisini contro poliziotti: "Allah akbar"
Momenti di tensione al centro Sikania, il centro di accoglienza di Siculiana (Agrigento), subito dopo la diffusione della notizia della morte di un migrante. Nella notte, in seguito a una rivolta dentro il centro, un eritreo è scappato ed è stato investito e ucciso sulla SS115, con tre agenti rimasti feriti nel tentativo di raggiungerlo. Dentro il centro di accoglienza è scoppiata una nuova violenta protesta, con i migranti venuti a contatto con la polizia. In questo video, girato con il telefonino da un ospite e rilanciato dal profilo Twitter Radio Savana, si sentono migranti tunisini invocare la rivolta al grido Allah Akbar. Una situazione esplosiva che ha fatto chiedere ai parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle le dimissioni della ministra degli Interni Luciana Lamorgese. Lo stesso Silp Cgil, il sindacato della polizia penitenziaria, da tempo denuncia l'inadeguatezza del centro di accoglienza nell'Agrigentino: "Il centro Sikania- afferma Vito Alagna, segretario del Silp Sicilia- è una struttura alberghiera il cui accesso si affaccia direttamente sulla Ss 115 e non adeguato per essere destinato all'attuale uso, ovvero un centro hub che oggi, in piena era Covid, pur mantenendo le sue funzioni di raccolta per il transito verso le ricollocazioni, è anche un centro di isolamento e osservazione sanitaria". Alagna sottolinea che "nel centro, come in tutti gli altri analoghi sparsi per la Sicilia, le donne e gli uomini delle forze dell'ordine sono costretti a operare in condizioni di estrema precarietà senza regole di ingaggio certe e senza alcuna tutela dal punto di viste di sicurezza dei luoghi di lavoro".