Pietro Genovese, il testimone chiave può alleggerire la sua posizione: "Cos'ho sentito gridare alle ragazze"
Una testimonianza-chiave sull'incidente di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, travolte e uccise una settimana dall'auto di Pietro Genovese in corso Francia a Roma. Il giovane, spiega il Corriere della Sera, stava "aspettando l'autobus alla fermata sotto il viadotto dell'Olimpica" ed è stato "il primo a telefonare al soccorso pubblico per chiedere aiuto, perché le ragazze riverse sull'asfalto perdevano molto sangue". Leggi anche: "Perché non è colpa solo di Genovese". Feltri, amara verità su Gaia e Camil Il punto decisivo però è un altro: il ragazzo ha riferito agli inquirenti di aver udito prima dell'investimento una delle 16enni gridare "corriamo, dai che si fermano!". Un azzardo fatale, perché se la smart sulla corsia di destra è riuscita a fermarsi, così non ha fatto il 20enne Genovese, alla guida di un Suv lanciato ad alta velocità e soprattutto perché alla guida in stato alterato da droga e alcol. In ogni caso, non si sarebbe trattato del presunto, folle "gioco del semaforo rosso", una sfida che molti giovanissimi della Capitale lanciano proprio in Corso Francia agli automobilisti e al destino, attraversando di corsa la via col semaforo pedonale rosso. Gaia e Camilla volevano solo tornare a casa in fretta, un po' per il coprifuoco dei genitori un po' perché stava incominciando a diluviare. E forse per questo avrebbero deciso, secondo altri testimoni, di scavalcare il guard-rail evitando addirittura le vicine strisce pedonali. Nel video di Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev, i funerali di Gaia e Camilla a Roma