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Mirandola, il nordafricano che ha appiccato l'incendio era irregolare: dov'era poco prima del rogo

Non doveva essere in Italia il giovane nordafricano che questa notte ha dato fuoco al comando della Polizia municipale di Mirandola, nel Modenese, per il quale sono morte due persone e almeno venti sono rimaste intossicate. A confermarlo è stato anche il sindaco della città, Marino Benatti, secondo il quale non si conoscono ancora neanche i motivi che hanno spinto il ragazzo ad appiccare l'incendio: "Un atto inspiegabile", ha spiegato il sindaco. Prima dell'arresto del giovane eseguito dai carabinieri "i vigili non sono mai intervenuti - ha poi aggiunto il sindaco - è una persona sconosciuta per la nostra comunità". Leggi anche: Mirandola, Salvini: "Arrestato immigrato nordafricano per il rogo. Macché aprire i porti, tutti a casa" Il nordafricano, che non sarebbe neanche minorenne come trapelato nelle prime ore, era arrivato ieri sera nel Modenese dopo un viaggio in treno. Si è presentato chiedendo aiuto presso il punto di assistenza dell'associazione di volontariato Croce Blu, a Camposanto sempre nel Modenese. Il giovane, in stato di ipotermia, è stato portato dai volontari in ospedale a Mirandola. Da qui "è scappato - ha detto il sindaco - con ancora la flebo nel braccio e non si sa come si sia diretto verso la sede della polizia municipale". Nel 2012 Mirandola era stato uno dei Comuni più colpiti dal terremoto: "Anche questa volta - ha detto Benatti - ce la faremo. Questa tragedia ci commuove e ci fa sentire vicini" alle vittime ed ai loro familiari. Domani è stato proclamato il lutto cittadino e a mezzogiorno è previsto un minuto di raccoglimento con le bandiere a mezz'asta. Proprio in Comune è stata allestita la sede provvisoria dei vigili in attesa di trovare una collocazione stabile. Accolte in una struttura pubblica anche gli evacuati dallo stabile andato a fuoco, complessivamente una decina di persone.

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