Cesare Battisti, le prime parole dopo l'arrivo in Italia: "So che andrà in prigione"
"So che andrò in prigione, adesso l'ho realizzato". Cesare Battisti, dietro il sorriso beffardo e strafottente di sempre sfoggiato anche scendendo dalla scaletta dell'aereo che l'ha riportato in Italia dalla Bolivia, ha l'amara consapevolezza ce la storia, finalmente, è cambiata. Il terrorista rosso re delle evasioni, dopo 2 ergastoli mai scontati e 37 anni di fuga, è atterrato a Ciampino e lontano dalle telecamere e dei fotografi ha confessato il suo stato d'animo di rassegnazione. Leggi anche: "Balordo infame". Così Salvini ha accolto Battisti a Ciampino L'agenzia Agi lo descrive come "quasi liberato da un peso", mentre per l'AdnKronos il 64enne era "molto tranquillo e non ha provato in nessun modo a sfuggire al controllo degli agenti". Se sia la verità, il capitolo finale della sua carriera criminale che terminerà in carcere (non a Rebibbia, come previsto inizialmente, ma a Oristano in Sardegna), o l'ultima vergognosa recita del terrorista-"intellettuale", ennesima presa per i fondelli a uno Stato, alle vittime innocenti e ai loro familiari, lo chiariranno i prossimi giorni e l'atteggiamento dei suoi avvocati.