Paola Natali: Reddito di cittadinanza, promessa all'italiana?
Un vecchio detto popolare recita che tra il dire e il fare c'è di mezzo e il mare. E certo è così in politica dove le promesse fatte in campagna elettorale spesso non vengono mantenute nei fatti. Quella di un reddito di cittadinanza per gli italiani è stata senz'altro una delle chiavi del successo del Movimento 5 Stelle che, adesso che si trova alla guida del Paese insieme alla Lega, dovrà trovare un modo per mantenerla. Ma che cos'è esattamente il reddito di cittadinanza? Si tratta di un contributo economico fino a 780 euro al mese che i grillini intendono destinare a 9 milioni di italiani che si trovano senza reddito o che hanno redditi troppo bassi. L'idea non è nuova, perché forme di reddito minimo garantito simili al reddito di cittadinanza esistono già da anni in Francia, Danimarca, Germania, Austria, Finlandia e Regno Unito. Solo che in ognuno di questi modelli ci sono regole chiare e precise sia in base ai componenenti del nucleo famigliare sia alla partecipazione obbligatoria a corsi e tirocini per il reinserimento nel mercato del lavoro. Attenzione perché il reddito minimo garantito in vigore in questi paesi ha lo scopo sostituire e riordinare molti schemi e interventi preesistenti, riducendo sprechi sostituendo la pensione sociale e l'integrazione al minimo e, soprattutto, è una misura temporanea per incentivare le persone a cercare un lavoro. Invece quello di cittadinanza è semplicemente un contributo indistinto. Bisogna solo, si fa per dire, trovare 20 miliardi di euro dalle casse statali. Una montagna di soldi che Di Maio e compagni intendono racimolare dal gioco d'azzardo, dalle banche e tagliando i costi della politica. Quelle che in gergo tecnico si chiamano coperture finanziarie non sono l'unica perplessità legata ad una misura che, diciamocelo onestamamente, può invogliare qualche furbo a lavorare in nero per continuare a percepire il contributo economico. A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina. E d'altronde quando si tratta di evasione, nel paese delle contraddizioni non siamo secondi a nessuno. Perché l'Italia è il paese europeo con l'evasione fiscale più forte: 250 miliardi di euro all'anno. Ogni anno in Europa si perdono complessivamente tra evasione ed elusione fiscale oltre 1.000 miliardi di euro, circa 860 di evasione e 150 di elusione. Ma come è distribuita questa evasione fiscale record? Secondo uno studio dell'Università di Cà Foscari, solo il 3% dei lavoratori dipendenti evade le tasse, tra i lavoratori autonomi si stima un'evasione tra il 36 e il 42% mentre evade il 70% di chi vanta rendite immobiliari. E voi, che cosa ne pensate? Fateci sapere la vostra opinione commentando il post sulla pagina Facebook: i vostri commenti verranno letti a Notizie Oggi, il programma di Paola Natali su Canale Italia, in onda tutti i giorni dalle 6 alle 9 (canale 83 del digitale terrestre, 913 della piattaforma Sky). L'appuntamento è per domani, sabato mattina, con Paola e i vostri commenti.