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Paola Natali: i politici italiani e i giovani "bamboccioni"

I nostri giovani? Bamboccioni, choosy (ciùsi) e anche un po' sfigati. Almeno a sentire i nostri politici che, diciamocelo, invece di pensare a come risolvere una piaga come quella della disoccupazione giovanile ancora oggi ben oltre il 30%, negli ultimi anni se la sono presa con i nostri ragazzi con gaffes ridicole al limite dell'insulto. Ve le ricordate? Cominciò Padoa Schioppa che li definì bamboccioni. Proseguì la Fornero che li apostrofò con un termine inglese che letteralmente vuol dire schizzinosi Continuò Poletti che sui giovani che scappano all'estero per cercare lavoro disse: “sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi”. Ma i nostri giovani sono davvero come li dipingono i politici? Direi proprio di no. I ricercatori italiani sono poco più dell1% della comunità scientifica internazionale ma hanno prodotto quasi il 4% delle pubblicazioni e degli articoli scientifici nel mondo. E non è un caso che aziende e centri di ricerca siano disposti a contendersi i nostri migliori ricercatori offrendo stipendi e contratti sempre più ricchi. E soprattutto la possibilità di poter portare avanti le loro ricerche e i loro studi. Certo, la media dei laureati in Europa è del 37%, in Germania del 32 e in Francia addirittura del 42%, mentre in Italia siamo fermi al 22%. Ma siamo proprio sicuri che il problema siano i nostri studenti? La scarse possibilità di carriera in Italia, e soprattutto precarietà e stipendi bassi, spingono molti giovani, già dopo la laurea, a cercare fortuna all'estero con borse di studio, corsi di specializzazione o contratti temporanei che poi, in parecchi casi, diventano definitivi. Un trend che vale soprattutto per i giovani medici del nostro paese che sono tra i più apprezzati già in Gran Bretagna, Francia, Svizzera e Stati Uniti. E non solo gli studenti di scuole superiori e università perché secondo uno studio, i bambini italiani di quarta elementare hanno un rendimento ben al di sopra della media europea e Ocse nella lettura di tipo tradizionale. Tra il 2017 e il 2018 saranno oltre 40 mila gli studenti italiani che proveranno un'esperienza di studio all'estero. E bisogna vedere quanti di questi torneranno poi in Italia... Perché nel paese delle contraddizioni giovani con fior di titoli accademici prendono poche centinaia di euro tra stage e lavori precari mentre politici senza particolari meriti arrivano a guadagnare più di 10 mila euro al mese. Ma non è finita qui, perché oltre alle gaffes, i nostri politici non danno nemmeno il buon esempio visto che l'ultimo ministro all'istruzione ha millantato una laurea inesistente e altri esponenti più o meno famosi hanno fatto lo stesso inventando meriti accademici che non hanno mai ottenuto. Proprio i meriti. Perché quello che vogliono i nostri giovani è solo un po' di meritocrazia per vedere valorizzato il proprio talento e poter esprimere il proprio valore senza dover cambiare nazione o addirittura continente. C'è chi, come i nostri ragazzi, la laurea va a prenderla all'estero lavorando magari per anche pagarsi gli studi e chi, come i nostri politici, se la inventa. E voi, che cosa ne pensate? Fateci sapere la vostra opinione commentando il post sulla pagina Facebook: i vostri commenti verranno letti a Notizie Oggi, il programma di Paola Natali su Canale Italia, in onda tutti i giorni dalle 6 alle 9 (canale 83 del digitale terrestre, 913 della piattaforma Sky). L'appuntamento è per domani, sabato mattina, con Paola e i vostri commenti.

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