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Gabriele Orlandi, il pilota fuoriclasse che si era addestrato con i top gun americani

Aveva quasi finito l'esibizione, mancava l'ultima figura, un looping. Ma Gabriele Orlandi, 36 anni, capitano dell'aeronautica, non è riuscito a mantenere il controllo del suo Eurofighter, e si è schiantato, in picchiata nel mare di fronte a Terracina, mentre la sua fidanzata lo stava guardando. Un problema tecnico, ipotizzano all'Aeronautica. Un calo di potenza del motore, avvenuto prima di scendere in picchiata, che ha spinto il capitano ad allontanarsi dalla spiaggia per non coinvolgere gli spettatori. Non ha nemmeno azionato il sedile eiettabile, si legge su Il Corriere della Sera. Non c'è stato nessun malore. "Orlandi è rimasto cosciente fino all'ultimo" racconta l'ufficiale che, dalla spiaggia, era in collegamento radio con lui. Di Cesena, arruolato nel 2002 all'Accademia di Pozzuoli, corso "Centauro V", era uno dei più esperti piloti di Eurofighter. Due lauree, Scienze aeronautiche alla "Federico II" di Napoli e Scienze politiche alla "Cesare Alfieri" di Firenze, il battesimo operativo a Gioia Del Colle (Bari), e l'esperienza negli Stati Uniti alla scuola aerea della marina americana, dove si addestrano i piloti dei top gun. Poi Pratica di Mare, vicino a Roma, dove Orlandi ottiene l'abilitazione come pilota sperimentatore-collaudatore ed entra nel 311° Reparto sperimentale, il fiore all'occhiello dell'aeronautica. Da lì sono usciti gli astronauti Roberto Vittori, Luca Parmitano e Maurizio Cheli. Sui timoni di coda aveva Icaro, il logo del 311°. "Alla tua corsa la nube è fango e il vano vento è suolo" era il suo motto, ricordano gli amici e i parenti riuniti alla camera mortuaria dell'ospedale di Latina. L'ultimo saluto a un fuoriclasse dei cieli tradito dalla sfortuna.  

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