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I carabinieri di Firenze accusati di stupro, la Pinotti chiede la destituzione

Si mette malissimo per i due carabinieri di Firenze accusati di stupro ai danni di due giovani studentesse americane. Secondo il TgLa7, la ministra della Difesa in persona, Roberta Pinotti, si sarebbe mossa presso il vertice dell'Arma, il generale Tullio Del Sette, per chiedere la destituzione dei due agenti. La Procura militare ha accusato i due carabinieri, Marco Camuffo e Piero Costa, di violata consegna e peculato militare. L'avvocato del più giovane dei due accusati, il 31enne Costa, ha inviato a Del Sette una lettera-appello pubblicata dal sito GrNet.it Sicurezza e difesa per chiedere clemenza. "Destituzione inutile e avventata", spiega il legale che chiede di evitare la gogna mediatica e attendere gli esiti di un regolare processo. "L'Arma ha immediatamente sospeso dal servizio i due carabinieri, privandoli di pistola, tesserino e manette (e di metà dello stipendio) - scrive l'avvocato -. I due militari, quindi, malgrado protestino la propria innocenza, sono ora barricati in casa ed – essendo stati privati delle funzioni – non potranno in alcun modo reiterare i reati loro contestati né ulteriormente ledere l'immagine dell'Istituzione". E poi l'appello diretto a Del Sette, con malizioso riferimento all'inchiesta Consip che vede indagato lo stesso generale: "La invito rispettosamente a volere anche lei incontrare il carabiniere Costa ed a guardarlo negli occhi. Non le chiedo di assolverlo da ogni mancanza disciplinare, ma solo di valutare con i suoi occhi se questo ragazzo possa essere uno stupratore. Lo ascolti e sono persuaso che anche lei arriverà alle stesse mie conclusioni. Un avviso di garanzia non può essere assolutamente assimilato ad una condanna e, infatti, la stragrande maggioranza dei militari che incorrono i procedimenti penali continuano a prestare servizio durante la pendenza del procedimento penale".

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