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Ischia, l'Ingv cambia tutto: sbagliate magnitudo ed epicentro

Il terremoto che ha colpito l'isola di Ischia la sera del 21 agosto, alle 20.57, si è sviluppato a un chilometro a Sud-Ovest da Casamicciola, con coordinate geografiche (lat, lon) 40.74°, 13.90°, a una profondità di circa 2 chilometri. Lo ha annunciato l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) nel rapporto inviato alla Commissione Grandi Rischi, modificando dunque non solo la magnitudo ma anche la localizzazione dell'epicentro del sisma. Il forte danneggiamento rilevato nella zona alta di Casamicciola, nonostante una magnitudo non particolarmente elevata, per l'Ingv si spiega con "la scarsa resilienza del costruito" e con la superficialità del sisma. A questi fattori va aggiunta l'amplificazione dei terreni che ha dato valori di accelerazione del suolo di circa 0.28 g e di velocità di scuotimento del suolo di quasi 18 cm/s. L'Ingv specifica inoltre che il sisma ha avuto Magnitudo Locale ML 3.6 ± 0.2 e Magnitudo Durata MD 4.0 ± 0.3. Il dato sull'intensità del sisma di lunedì di 4.0 riguarda dunque la Magnitudo Durata, scelta, spiega l'Ingv, perché il terremoto di è verificato "all'interno di una porzione della crosta molto superficiale ed eterogenea". Per questa stima sono state utilizzate solo le stazioni della regione vulcanica campana, così che le caratteristiche delle rocce che compongono la crosta di Ischia in termini di velocità delle onde sismiche e di attenuazione potessero essere tenute in considerazione. Ciò non vale per la Magnitudo Locale ML, calcolata con i dati trasmessi da tutte le stazioni disponibili della Rete sismica nazionale. La Magnitudo Locale ML (nota più comunemente come Magnitudo Richter, dal nome del sismologo che l'ha proposta) è la più rapida da calcolare ed è la misura più diffusa per stimare l'energia rilasciata dai terremoti crostali. Nelle aree vulcaniche, però, è spesso utilizzata anche la Magnitudo Durata MD, che per essere calcolata necessita della registrazione completa dell'evento: "Per essa - spiega l'Ingv - disponiamo di una apposita calibrazione che tiene in considerazione le condizioni particolari di propagazione delle onde". I terreni nelle aree vulcaniche possono infatti amplificarle, e questo effetto si è visto nei danni provocati dal sisma per i valori registrati su accelerazione e velocità di scuotimento. Esiste anche la Magnitudo Momento Mw, che invece fornisce una stima accurata e complessiva dell'energia rilasciata dal terremoto ed è particolarmente adatta a stimare l'energia dei terremoti più forti. Quanto alla localizzazione del sisma, in un primo momento si era parlato di una profondità di 5 chilometri e di una distanza di 5 chilometri da Casamicciola. L'Ingv specifica che la rivalutazione è comunque «da considerarsi preliminare, ovvero ancora passibile di raffinamento una volta che sarà determinato un modello di velocità tridimensionale dell'area». I sismologi dell'istituto hanno infatti cercato di determinare in modo più preciso il punto dove si è sviluppato il sisma, a partire da una necessaria approssimazione dovuta alle caratteristiche dell'area interessata. Dal 1999 a Ischia ci sono stati in media meno di 5 terremoti l'anno con una magnitudo inferiore a 2.5, «insufficienti per elaborare un modello di velocità di riferimento affidabile - spiega l'l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia - L'utilizzo di modelli non specifici permette di ottenere risultati approssimativi utili alle esigenze immediate di protezione civile e rappresenta l'unica procedura attuabile nei tempi brevissimi richiesti dall'emergenza». Per poter localizzare con precisione i terremoti che avvengono in zone vulcaniche, infatti, sono necessari «modelli di velocità specifici dell'area, sia per la forte variabilità litologica, che per l'alto gradiente geotermico».

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