Il rom Serif Seferovc ha brucato vive tre ragazzine, era condannato a 2 anni ma ha fatto 20 giorni di carcere
Si chiama Serif Seferovic, è un ragazzo rom di 20 anni, con due figli, ed è "gravemente indiziato" di triplice omicidio. Sarebbe stato lui lo scorso 10 maggio ad appiccare il rogo al camper di una famiglia nomade a Centocelle, Roma, in cui sono morte tre sorelle. Seferovic si dice innocente ma è stato fermato a Torino con l'accusa di omicidio plurimo e incendio doloso. Era già stato arrestato per il furto della borsa della studentessa cinese morta dopo essere stata investita da un treno sempre a Roma, mentre inseguiva i suoi scippatori. E qui emergono le ombre della giustizia italiana: dopo quello scippo finito in tragedia il 20enne rom era fuggito per tre settimane. Rintracciato, finisce in carcere per 20 giorni. Da incensurato e con due figli a carico, riesce a ottenere i domiciliari che sconta per 40 giorni nel camper di famiglia, a inizio aprile. La gup Tamara De Amicis lo processa con rito abbreviato (e conseguente sconto di un terzo della pena): condanna a 2 anni, con pena sospesa. Di nuovo libero, dunque. Libero, almeno secondo gli inquirenti, di uccidere, questa volta con atto volontario e deliberato.