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Bechis, la profezia di Lombardi: "Conosco Trump, ecco perché vincerà"

Le prossime presidenziali Usa? Le vincerà Donald Trump proprio grazie al muro. Certo, a dirlo è un suo amico di vecchia data come l'italoamericano George G. Lombardi, che oggi guida l'associazione "Citizen for Trump". Ma alla Camera dei deputati racconta quel muro come forse in Italia si era capito poco. Non è uno strumento razziale, una salvinata anti-immigrati. Ma un freno all'impoverimento dell'America. Lombardi spiega che nelle città di confine e poi mano mano negli stati più a Nord gli immigrati arrivano clandestinamente e si offrono di lavorare per 5 dollari all'ora rispetto ai 15 con cui venivano pagati gli americani. Di quei 5 dollari la metà viene inviata alle loro famiglie nei paesi di origine. Restano da consumare sul territorio 2,5 dollari rispetto ai 15 di prima. Con quei soldi non vai al ristorante, non vai al bar, non compri giochi per i tuoi figli. Quindi chiudono i ristoranti, i bar, le lavanderie che pulivano le tovaglie, gli esercizi commerciali. Città e paesi si svuotano con un pellegrinaggio di nullatenenti americani in cerca di lavoro altrove. Il muro è uno stop a questa povertà. Gli americani di periferia l'hanno capito benissimo, e a milioni votano Trump. Giornalisti e signore dei salotti chic  di sinistra invece si scandalizzano. Lombardi dice loro: "siete mai andati in una periferia? Donald sì, voi no". Di più, secondo l'amico di Trump è quasi impossibile che i poveri di America votino Hillary Clinton: "Credete che siano scemi, che abbiano la mosca al naso ad appoggiare una che parla a Wall Street e incassa 675 mila dollari l'ora per questo? Credete che non sappiano leggere quel che è avvenuto? Vi ricordate i Clinton all'inizio degli anni '90? Erano in bancarotta. Poi sono andati alla Casa Bianca e dopo otto anni ne sono usciti con la loro fondazione che ha un miliardo di dollari e loro stessi con 500 milioni di dollari di case e beni personali. Strano, perché un presidente Usa guadagna 250 mila dollari l'anno...". di Franco Bechis

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