Vuoi il posto di lavoro? Rinnega Matteo Renzi
L'episodio ha lasciato di stucco gli italiani che da molto tempo lavorano in Europa, e perfino la componente nazionale eletta a Strasburgo. Il 23 febbraio scorso davanti alla commissione affari economici e monetari del Parlamento europeo, presieduta proprio da un italiano, Roberto Gualtieri (Pd), è arrivato Fausto Parente, manager del settore assicurativo che da lungo tempo lavora nelle istituzioni europee e che ora è stato indicato come nuovo direttore esecutivo dell'Eiopa, l'autorità comunitaria che vigila su assicurazioni e fondi pensione. La nomina dell'italiano Parente per diventare effettiva ha bisogno del sì vincolante con doppia procedura del Parlamento europeo. Nei tempi passati quel breve esame prima in commissione e poi nell'aula plenaria era una passeggiata. Quel 23 febbraio il poveretto invece si è trovato di fronte a una sorta di plotone di esecuzione. Più che domande gli sono state rivolte vere e proprie fucilate. In parte su un argomento proprio, come la “Solvency 2” che sulle assicurazioni aumenta profili di rischio e instabilità delle compagnie come sta accadendo sulle banche. In gran parte però su argomenti lontani dal suo specifico lavoro. E che giravano tutti intorno a un tema solo: la sintonia o meno con il premier italiano Matteo Renzi e le sue idee sull'Europa e sulle banche. Sono andati all'attacco come mai si era visto fare soprattutto i tedeschi di tutti gli schieramenti. Alla fine è stato più diretto il capogruppo della Cdu Burkhard Balz, che ha chiesto a Parente in modo esplicito che pensava di Renzi e soprattutto della intenzione del premier italiano di utilizzare il veto sulle regole bancarie che evidenziavano il profilo di rischio dei titoli del debito sovrano. Parente ha capito che su quella risposta avrebbe ricevuto o meno i voti necessari alla sua nomina. E ha giocato la risposta con grande eleganza, ma senza infingimenti. Prima ha detto l'opposto di Renzi sul rischio dei titoli del debito in portafoglio delle banche. Poi ha risposto anche sulla persona del premier italiano: “Su Renzi... E' il mio primo ministro. Talvolta sono d'accordo con lui, talvolta meno. Però, puntini puntini... eh? Penso che non faccia parte del mandato del direttore esecutivo dell'Eiopa seguire le istruzioni dirette del primo ministro del suo paese...”. Prova passata, e i tedeschi dopo questa frase hanno approvato nel primo passaggio la nomina di Parente. Però l'episodio è indice di un clima che non si respirava in Europa dal lontano autunno del 2011. Se sei italiano e vuoi fare carriera da quelle parti, prima devi prendere chiaramente le distanze dal tuo presidente del Consiglio... di Franco Bechis @FrancoBechis