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Trump, la pugnalata a Hillary Clinton: la battuta sulla sua malattia

"Sta bene? Voglio che lei sia felice, è importante per me". Si rivolge così Donald Trump a Hillary Clinton, in uno dei passaggi più divertenti e sferzanti del primo dibattito tv tra i due candidati alla Presidenza degli Stati Uniti d'America. Il tycoon repubblicano, giudicato dai sondaggisti troppo impettito e poco brioso, ha cercato di mantenere un garbo e una compostezza per lui inusuali, soprattutto se confrontate con l'atteggiamento delle primarie GOP in cui ha letteralmente asfaltato Ted Cruz e compagnia. Non sono mancati però alcuni colpi sotto la cintola. Il più duro, e anche il più atteso, quello sulla salute dell'ex Segretario di Stato. Per settimane si è parlato della malattia che ha bloccato ai box la Clinton: polmonite, morbo di Parkinson, infarto, si è detto di tutto e di più e i complottisti sono andati a nozze parlando addirittura di una sosia. Trump si è limitato a un "non ha sufficiente stamina", ossia "energia" per reggere ai ritmi e agli stress della Casa Bianca. Un'accusa lanciata con tatto, ma pesantissima perché per gli americani la forma fisica e la presenza di spirito sono caratteristiche fondamentali per un "comandante in capo", l'uomo che in pochi secondi può essere chiamato a decidere i destini del mondo. 

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